legnagomusica.it
Angelo Buggiani pianista
legnagomusica.it DON WALTER SOAVE
PAGINA IN COSTRUZIONE
L’Angelo mi ha salvato Stavo nel negozio dei miei genitori a vendere bombole di ossigeno e acetilene in viale dei caduti quando Sandro Gatti, figlio del grande meccanico “ Tano Gatti “ mi porta nella bottega un suo amico carissimo: Angelo Buggiani. La scusa della visita era quella di vedere e provare il pianoforte che avevo fatto portare nel retrobottega che serviva a me per continuare i miei studi di pianoforte; stavo preparando il 5° anno da privatista al Conservatorio di Verona. Subito è nata una amicizia sincera. Angelo era una persona assolutamente pulita e trasparente. Iniziò così una frequentazione quasi quotidiana e, assieme, noi tre, organizzavamo qualche giro a Velo, qualche spettacolo teatrale, qualche concerto etc… Un meccanico, un informatico e uno studente di pianoforte. Angelo mi raccontò come dovette smettere di studiare il pianoforte per sostenere la famiglia alla morte di suo padre. Io nel frattempo, gli raccontavo quali erano le mie difficoltà familiari e quelle legate allo studio musicale. Sandro, dal canto suo ci raccontava come suo padre aveva realizzato il prototipo di un congegno meccanico, un macchinario, che non ricordo bene e di come si divertiva al tornio: Tano fischiettava sempre quando lavorava al tornio. Venne il tempo in cui le mie relazioni col conservatorio precipitarono. Non sto a raccontarvi i singoli eventi, però vi racconto come Angelo cominciò a starmi più vicino, a consigliarmi, ad incoraggiarmi a trovare un’altra strada. Intanto mi avvicinò ad un improvviso di Chopin che era stato il suo cavallo di battaglia quando studiava, mi portò lo spartito e mi chiese di cominciare a studiarlo. Lo avrebbe ripreso in mano anche Lui ma dovevo fargli vedere io dove si mettevano le dita perché Angelo era “ allergico” alla lettura delle note sul pentagramma. A lui bastava vedere i movimenti delle dita sui tasti giusti per  poi ripeterli con una agilità che, sinceramente, mi lasciava a bocca aperta. Angelo, naturalmente, per sua natura, minimizzava qualsiasi complimento sulle sue doti. In pochissimo tempo studiai quel benedetto improvviso di Chopin e con me lo recuperò anche Angelo. Non c’erano dubbi: Angelo era dotatissimo e , se avesse continuato gli studi , mi avrebbe dato Chilometri di polvere ! DANIELE GANZAROLLI